EA SPORTS: IT’S IN THE GAME! BUONA PASQUA
QUI vi ho raccontato della mia ultima operazione, in particolare su GIMA TT, e di come le valutazioni e lo studio dell’azienda siano stati fondamentali per portare a casa un profitto di tutto rispetto. Ci siamo lasciati con un piccolo regalo, un bonus, che avrei fornito SOLO AGLI ISCRITTI alla nostra newsletter (se non lo avete ancora fatto registratevi) con gli strumenti (o meglio “LO STRUMENTO”) che utilizzo personalmente per decidere su quali titoli investire.
Come sapete bene però, su Colazione a Wall Street cerchiamo di essere sempre diversi dalla miriade di schifezze che si trovano in giro sul tema, quindi ritengo opportuno che il metodo (secondo me) corretto di aiutarvi a diventare autosufficienti nelle vostre scelte di Investimento debba passare PRIMA dal raccontarvi perché e come usare certi strumenti, magari facendovi esempi pratici e concreti, e solo allora fornirvi quello stesso strumento che potrete usare per conto vostro.
Quindi direi basta convenevoli, e partiamo come sempre con qualche spunto operativo. Non tratteremo tutto oggi, perché a mio giudizio è preferibile vedere piccoli pezzi un po’ alla volta, comprenderli, mettere tutto insieme e poi avere finalmente un sistema completo che si padroneggi bene.
Perciò partiamo…
Se almeno una volta nella vostra vita avete giocato a FIFA, oppure a qualsiasi altro sport con la vostra Playstation, questa frase pronunciata ad inizio avvio del gioco non potete non ricordarla, personalmente mi ha accompagnato per 5 lunghi anni della mia vita, finchè non ho appeso il Joystick al chiodo e sono passato dai videogiochi ai libri.
Perché ti parlo di FIFA, perché in verità questo come una miriade di altri giochi (sempre più evoluti, sempre più “reali”, sempre più connessi con le persone) rappresentano oggi non solo il presente, ma anche il futuro dell’intrattenimento (ancora più del cinema o del teatro). Giusto o sbagliato che sia, investire significa anche capire come evolvono le abitudini e le scelte dei consumatori, scelte che poi si traducono in fatturato per la aziende che riescono a soddisfare questi bisogni, che a sua volta si traducono in profitti per l’azienda e per i suoi azionisti.
Come sapete, nell’ultimo articolo che potete rileggere Fase 1: la strategia di “asset allocation”
Se hai 10.000 Euro (cifra a caso) e decidi di mettere 9.000 Euro su una singola azione, libero di farlo, ma fondamentalmente stai facendo una “cagata pazzesca” (come direbbe Fantozzi) nel 99,9999% dei casi. Solo poche persone sulla Terra (e mi dispiace dirtelo, né io né te siamo tra questi) possono permettersi di fare ciò, per 2 motivi:- Rischio: (magari te la racconti, ma il tuo profilo di rischio non è tale da sopportare oscillazioni derivanti dall’investire il 90% dei tuoi soldi in un’unica azione)
- Competenze: nessuno al mondo (o quasi) può prevedere il futuro, perciò comprare quel titolo che ti faccia “cambiare vita” con rendimenti faraonici è pressochè impossibile, la tua ricchezza (mi dispiace per te ma è così) la dovrai costruire un po’ alla volta, anche sbagliando. Non sono i 100 metri, è una maratona.
- CICLO ECONOMICO POSITIVO/ESPANSIONE: (da 3 a 5 titoli in portafoglio)
- CICLO ECONOMICO IN RALLENTAMENTO/STAZIONARIO: (da 4 a 7 titoli in portafoglio)
- CICLO ECONOMICO IN CALO/DECRESCITA: (da 8 a 10 titoli in portafoglio)