COME INVESTIRE NELLA PRATICA

In questo articolo di oggi vediamo come investire nella pratica, qualunque sia il tipo di investimento. Innanzitutto va detto che parliamo di operatività nella quale abbiamo a che fare con un intermediario finanziario (solitamente una Banca) indifferentemente se operiamo fisicamente in filiale oppure se vogliamo operare online. La prima cosa che serve assolutamente avere è un “Conto corrente”. Questo perchè con questo contenitore dovremo depositare i nostri soldi che saranno poi prelevati per procedere all’investimento. Inoltre su questo conto potremo dall’altro lato ricevere eventuali interessi, sia che si tratti di dividendi di azioni sia di cedole provenienti da Titoli di Stato, obbligazioni societarie o fondi a distribuzione. A seconda poi dell’investimento che dovrò fare mi serviranno rispettivamente:
  1. Deposito titoli: per la cosiddetta “raccolta amministrata” (azioni, obbligazioni sia societarie che governative, ETF)
  2. Rubrica fondi: qualora decida di procedere ad un investimento in “raccolta gestita”, ovvero fondi comuni (diritto italiano) o SICAV (diritto estero)
Molto importante è inoltre un aspetto preliminare da considerare PRIMA di procedere all’investimento ovvero la compilazione del QUESTIONARIO MIFID , PERCHE’ SECONDO LA NORMATIVA SI POTRANNO EFFETTUARE SOLO ACQUISTI CHE SIANO IN LINEA CON IL VOSTRO PROFILO DA INVESTITORE OTTENUTO COME RISULTATO PROPRIO DEL QUESTIONARIO. Va detto che sarebbe possibile effettuare anche un acquisto “fuori”questionario ma in questo caso rischiereste di effettuare investimenti magari sbagliati perchè non conosciuti da voi oppure perchè eccessivamente rischiosi per il vostro profilo di rischio oppure non coerenti con i vostri obiettivi economico/temporali. Quindi una volta aperto il conto corrente in banca, qualora voglia acquistare azioni, sappiate che queste ultime sono TITOLI NOMINATIVI, di conseguenza andrà aperta anche quella che viene definita “sotto rubrica”. Facciamo un esempio pratico… Apro un CC a 2 nomi (Roberto Rossi e Lorenza Verdi). In questo caso Roberto e Lorenza avranno un unico conto corrente ed un unico dossier titoli, tuttavia se entrambi vorranno comprare 100 azioni Generali, ciascuno sarà titolare della sua quantità che verrà inserita nella “singola sotto rubrica” a lui/lei intestata. Di conseguenza ci saranno:
  • 1 conto corrente intestato a 2 nomi
  • 1 dossier titoli intestato a 2 nomi
  • 2 sotto rubriche intestate rispettivamente a Roberto Rossi e Lorenza Verdi
Qualora invece vogliano comprare un Titolo di Stato ad esempio, in questo caso il titolo verrà depositato nel dossier titoli cointestato, ed entrambi (Roberto e Lorenza) saranno titolari rispettivamente del 50% della cifra complessiva.

IL BOOK DI BORSA

Qualunque sia il titolo che voglio comprare (tranne per i fondi che non sono quotati) il book di borsa prevede due tipologie di prezzi (e di quantità):
  1. PREZZO E QUANTITA’ DENARO (i prezzi e le quantità di CHI VUOLE COMPRARE)
  2. PREZZO E QUANTITA’ LETTERA (i prezzi e le quantità di CHI VUOLE VENDERE)
Sono importanti perchè nel book posso vedere IL PREZZO MIGLIORE A CUI POTER COMPRARE/VENDERE un investimento (se voglio vendere guarderò prezzi e quantità DENARO e viceversa). Se ad esempio io sono in possesso di 100 azioni Intesa San Paolo, nel book potrei trovare 3 compratori che magari offrono prezzi diversi (magari uno le vuole comprare a 3 Euro/azione, un altro a 3,20 Euro/azione ed il terzo a 3,40 Euro/azione). Il mio profitto cambierà molto a seconda del tipo di ordine che inserirò:
  • A MERCATO (cioè vendi al primo prezzo utile, rischiando così di vendere NON al prezzo migliore possibile)
  • LIMITE (vendi solo per prezzi superiori, nell’esempio sopra, a 3,25 Euro)
Capite bene che in questo caso potrò guadagnare molto di più con un ordine del genere, dal momento che nel primo caso chiuderei l’operazione magari a 3 Euro, nel secondo caso invece a 3,40, una bella differenza!

COMMISSIONI

Le dividiamo in 2 grandi categorie:
  1. VARIABILI
  2. FISSE
Per dare un ordine di grandezza, possiamo dire (nel caso di Raccolta Amministrata) che per comprare/vendere un titolo avrò dallo 0,2 allo 0,5 per cento di commissioni variabili (potrei anche chiedere l’azzeramento in caso di vendita ma dipende dalla banca). Spese fisse invece (fissato bollato ecc..) vanno dai 6 ai 24 Euro (a seconda dell’investimento) in acquisto e vendita. A ciò devo aggiungere sempre:
  • Imposta di bollo per investimenti (2 per mille del valore attuale del mio portafoglio)
  • Imposta sulle plusvalenze/dividendi/cedole (12,5% per titoli di Stato e simili, 26% per tutto il resto). Attenzione ai dividendi/cedole estere, dove la tassazione è diversa
Ci sono dubbi o domande? Scrivici e risponderemo nel minor tempo possibile…alla prossima!