Elezioni politiche: quali scenari possibili per i mercati?

Come è noto il nostro Paese si appresta a recarsi alle urne il 4 marzo di quest’anno per le tanto attese elezioni politiche. Le borse da inizio anno sono in trend positivo e quella del prossimo marzo si rivela essere la prima vera sfida per questo 2018. In particolare è necessario porre l’attenzione sul mercato azionario ma, ancor di più , su quello dei titoli di Stato con il famoso spread BTP-Bund che potrebbe tornare ad ampliarsi qualora i risultati elettorali non fossero propriamente positivi. I mercati hanno già dimostrato il loro favore nei confronti di una larga coalizione mentre invece gli scenari ‘negativi’ potrebbero essere determinati dalla vittoria di una coalizione anti-euro che porterebbe ad un aumento del rischio del nostro Paese. Altra circostanza non gradita dalle borse è quella relativa al non raggiungimento di una maggioranza di governo con il popolo richiamato alle urne ed un conseguente periodo di instabilità ed incertezza politica piuttosto lungo. La ripercussione più probabile sarebbe quella di un deciso aumento dello spread tra i nostri titoli e quelli che si è soliti prendere a riferimento ovvero quelli tedeschi. Attualmente il valore si attesta intorno ai 160 punti base ma è noto come questa forbice possa allargarsi in particolari occasioni di instabilità politica e superare i 550 punti base. A differenza del periodo di crisi che portò alla formazione del Governo Monti in cui si raggiunsero i 550 punti base, attualmente il nostro Paese è reduce da un ciclo economico positivo, coordinato anche dalla BCE grazie al quantitative easing che proseguirà almeno fino a settembre 2018. Per saperne di più non resta che aspettare il 4 di marzo evidenziando però come il periodo precedente sarà sicuramente soggetto ad alta volatilità.