Elezioni politiche: PIMCO e JPM si dividono

L’Italia si avvicina sempre più alle elezioni politiche del 4 marzo, ci troviamo in piena campagna elettorale e provengono quotidianamente proposte economiche dai vari schieramenti. Ma come arrivano i mercati a questa fatidica data? Attualmente il nostro Paese gode di un sano ottimismo a livello internazionale nonostante il MoVimento 5 Stelle (notoriamente anti-europeista) sia lo schieramento in vantaggio nei sondaggi. JP Morgan ritiene che il debito pubblico italiano sia sottovalutato e lo spread rispetto ai titoli tedeschi potrebbe scendere a quota 90 punti base rispetto all’attuale livello di circa 145. Non è una novità infatti che numerose società che gestiscono capitali per migliaia di miliardi di dollari stiano prendendo seriamente in considerazione la possibilità di acquistare i nostri Titoli di Stato nei giorni precedenti le elezioni nel caso in cui si verifichi una massiva svendita degli stessi. Di vedute opposte invece PIMCO, maggiore investitore in azioni al mondo, che prevede uno spread in zona 150 punti che ritiene questa quota un valore ragionevole in base alle attuali situazioni del mercato. Il momento positivo generale unito alle buone performance italiane (PIL +1.5% nel 2017) fa ben sperare sulla salute del nostro Paese che ad oggi vanta la terza economia dell’area Euro. Per ora l’unico eventuale problema, seppur poco probabile anche in caso di choc politico con le elezioni, potrebbe derivare da un declassamento da parte di qualche agenzia di rating. Preme ricordare come lo scorso ottobre l’Italia abbia ottenuto il miglioramento del rating da parte di Standard & Poor’s, evento che non si verificava da almeno tre decenni.