02.28.2019
Quando pensi all’Italia, subito pensi al cibo, alla moda, all’arte (in positivo sia chiaro).
Ma quando noi italiani ci mettiamo davanti al computer, oppure siamo nell’ufficio del nostro consulente finanziario, come ci comportiamo? Perché vedi io sono un grande ammiratore ed un grandissimo appassionato del genere umano, con tutte le sue sfumature, i suoi pregi e difetti, che immancabilmente si riflettono anche nella figura dell’investitore medio.
Allora mi diverto ed imparo ad osservare persone di ogni età, sesso, patrimoni, approcciare a questo strano e misterioso mondo, che per quanto possibile cerco sempre di rendere più trasparente, e di persone ne ho viste tante credimi!
Come sempre mettiamo qualche nozione nuova (per chi non la conosce) ed utile non solo a farci due risate, ma anche ad imparare qualcosa.
Partiamo con il menzionare quella che a mio avviso sarà l’evoluzione della consulenza finanziaria, ovvero la finanza comportamentale. Partiamo con il definirla in modo semplice: lo studio dal punto di vista “economico” di quanto l’essere umano sia strano, preso sia da solo che in relazione ad altri esseri umani!
Ovviamente il Professo Enrico Maria Cervellati (uno dei massimi esperti in Italia sul tema che ti consiglio di seguire) la riterrebbe una semplificazione eccessiva, ma dal momento che non siamo in ambiente accademico, e che probabilmente stai leggendo questo articolo seduto sul divano oppure mentre ti stai preparando ad uscire di casa per andare a lavoro, bado al sodo e punto a farti arrivare il concetto!
Ora che abbiamo chiarito questo, sappiamo che si tratta di qualcosa che mette insieme la finanza e la psicologia, pertanto aggiungiamo ancora due concetti molto importanti, che fanno parte della finanza comportamentale: BIAS ed EURISTICHE, e diamo le definizioni.
BIAS: Un qualcosa nella tua testa che ti spinge a fare delle cagate (finanziariamente parlando). Tanti lo definirebbero “errore”, ma in realtà è qualcosa di precedente che poi porta all’errore.
EURISTICHE: Sono delle regole che ci aiutano a decidere.
La cosa più importante però è capire come BIAS ed EURISTICHE interagiscono tra loro, portandoci all’errore, perché solo allora si capisce quanto siamo strani ed affascinanti.
Cito sempre un breve ma efficace esempio tratto dal libro “Finanza Comportamentale ed Investimenti” di E.M. Cervellati, per farti capire…
Immagina di dover rispondere alla seguente domanda: ci sono più omicidi o più infarti nel mondo?
Quindi vediamo il cervello come ragiona….
Bias della disponibilità: tenderemo a ricordare le notizie maggiormente a nostra disposizione (tramite tv, giornali, web), quindi le notizie più vicine a noi (a nostra DISPOSIZIONE appunto).
Euristica: poiché le notizie disponibili tutti i giorni più spesso (il titolone del giornale o le notizie del TG) sono soprattutto di omicidio, penseremo che la frequenza di decessi sia per la maggior parte legata agli omicidi (si muore soprattutto perché si viene uccisi).
ERRORE: Si esplicita e si è convinti del fatto che sia più probabile morire per omicidio che per infarto (quando i numeri dicono esattamente il contrario).
Ora che abbiamo fatto un po’ di chiarezza, andiamo a vedere quindi i principali “errori” che commettiamo noi investitori italiani, e soprattutto a quali BIAS/euristiche sono dovuti.
- Tendiamo ad investire soprattutto in “prodotti di casa nostra”. Aaaah, i cari Titoli di Stato, i BOT, i BTP, le azioni italiane, quanto siamo affezionati a questi investimenti noi italiani? Lo spread sale da 200 a 300 punti, non fa niente, avanti a comprare BTP! Lo spread cala a 50 punti, non fa niente, avanti a comprare BTP. Che dire poi di quoi portafogli che “sistematicamente” vedono tra i propri titoli azionari le varie Generali, Monte Paschi, Unicredit, Poste, Intesa, Leonardo, Telecom. Non che ci sia del male in questo (anche se i bilanci di qualcuna delle società DOVRESTE approfondirli), ma semplicemente è sbagliato. Perché con portafogli simili vi state esponendo al 100% al RISCHIO ITALIA! Un rischio Paese, che vi porta a privilegiare tutto ciò che è CASA VOSTRA, si chiama “home Bias”.
- Cosa succede però se arrivo io, Francesco Casarella, e vi dico che “stai a fa una ca…..ta?” Pur sapendo chi sono io in ambito finanziario, il tuo cervello ti porterebbe a pensare che quello che sta sbagliando sono io. Ed anche se io ti insinuassi mille dubbi riguardo ala tua “strategia domestica” (le clausole di salvaguardia sui titoli in caso di Default, le CACS, il livello dei conti pubblici, il rating ecc) tu continueresti a pensare a qualcosa per portare acqua al tuo mulino. Questa tua “ERRATA CONVINZIONE” e questo tuo “VOLER CONFERMARE PER FORZA LA TUA TEORIA CHE INVESTIRE TUTTO IN ITALIA E’ MEGLIO” si chiama Bias di conferma.
- Che dire poi di quando ti senti un guru perché hai investito 100 Euro su un’azione, che nel giro di poche settimane hai rivenduto a 150? Sei il mago della finanza, il mondo è ai tuoi piedi, il limite è il cielo! Bene, poi apri il tuo conto trading e dopo 2 mesi hai fumato i 150 Euro del primo investimento più altri 500 Euro che avevi messo perché “tanto tu sei un super trader”. Hai sopravvalutato le tue conoscenze, hai pensato di poter “battere” il mercato, di essere migliore e più bravo degli altri, hai perso l’umiltà…questo errore si chiama “overconfidence”.
- Chiudiamo con l’ultimo degli errori comportamentali (direi che già conoscendo ed evitando questi 4 errori sei più avanti di un buon 50% degli investitori) ovvero quello dell’ancoraggio… Hai comprato un’azione a 95 Euro (prezzo di carico), che dopo 6 mesi ti ritrovi a 50 in portafoglio. Gli analisti confermano che l’azienda non naviga in buonissime acque, che nel lungo periodo si vedono nubi all’orizzonte, che i bilanci soffrono, che saranno necessari degli interventi sul capitale…EPPURE…..eppure tu continui a NON VENDERLE, CASCASSE IL MONDO, PERCHE’ “SE VENDO ALLORA AVRO’ PERSO, MA VISTO CHE IO SONO FURBO, NON LO FACCIO COSI’ LA PERDITA E’ SOLO SULLA CARTA!”..VERO O NO? Tu si che sei furbo!
Scherzi a parte, ti stai “ancorando a quel prezzo iniziale”, ti ci stai aggrappando con tutto te stesso, per te in merito a quell’azione specifica il prezzo “giusto” (per te, non per il resto del mondo) sarà di 95 Euro. Ed ancora una volta…questo è sbagliato!
Quindi ora che sappiamo gli errori principali degli investitori (e questi in circa 10 anni di lavoro nel mondo investimenti sono quelli che ho visto di più) tu puoi evitarli, tu puoi farcela!
Quindi diversifica, vendi le azioni schifose se le hai (ricordati che le perdite, chiamate minusvalenze, puoi compensarle nei 4 anni successivi, diventano cioè crediti da poter utilizzare), e prima di investire anche solo 1 Euro, ripensa al mio articolo.
Alla prossima!!!