GIAPPONE, PAESE SU CUI VALE LA PENA INVESTIRE?

Lo avevamo promesso che questo 2020 sarebbe partito all’insegna degli spunti di investimento, in preparazione della nostra area riservata che partirà dal mese di maggio, con i portafogli modello, le strategie operative, e l’academy CAWS.

Oggi ci concentriamo su un Paese specifico, ovvero il Giappone.

Dal punto di vista economico, il Giappone rientra senza dubbio in quella categoria di Paesi definiti “sviluppati”, anche se dovremmo in verità parlare di Paese “obsoleti”, per via di alcuni dati che andiamo a vedere.

Innanzitutto la crescita, decisamente asfittica e molto in linea con il (preoccupante) livello italiano (anche se per il Giappone la situazione è comunque migliore), con una previsione per il 2020 (fonte OECD) allo 0.55%.

1.jpg
CRESCITA DEL PIL REALE

Ma l’aspetto più preoccupante è la situazione demografica, con una popolazione che invecchia sempre di più e che per ovvie ragioni vedrà un profondo squilibrio nei prossimi anni per quanto riguarda la gestione dei conti pubblici.

2.gif
TREND INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE

A questo aggiungiamo che il Giappone presenta il più alto debito pubblico del mondo (certo anche qui le differenze con l’Italia sono migliori per tutta una serie di motivi, a cominciare dal debito NETTO comunque più basso), ma il valore resta comunque alto rispetto alla media degli altri Paesi (fonte: IMF).

3.jpg
DEBITO PUBBLICO GIAPPONESE SU PIL (VS ALTRI PAESI)

Tra gli aspetti positivi invece un debito che al momento non presenta (pur essendo elevato in valore sia assoluto che percentuale) problematiche nella sostenibilità, e che al momento è detenuto da soggetti interni al Paese. Positivo anche il livello di spesa per l’educazione (tematica alla quale sono molto affezionato ed in cui credo, e che a tutti gli effetti rappresenta un buon moltiplicatore del PIL) e la bilancia commerciale del 2019.

Dal punto di vista finanziario invece, ci sono diversi aspetti da monitorare e su cui dobbiamo porre attenzione, in particolare:

Elevati livelli di leva per il settore bancario  (STORICAMENTE CAUSA DI PROBLEMI)

4.jpg

Elevato rapporto del Buffett indicator (capitalizzazione mercato/PIL)

5.jpg

Livello di CAPE SHILLER non proprio a buon mercato (Fonte: Starcapital)

6.jpg

Anche l’inflazione (solitamente l’obiettivo della Banca Centrale è per un valore intorno al 2%) si mantiene storicamente bassa, il che conferma che dal punto di vista della spinta soprattutto dei consumi non ci siano pressioni al rialzo.

Anche andando a verificare la forza relativa del Nikkei225 nei confronti di un benchmark globale, notiamo come sia decisamente in fase di debolezza (nonostante una fiammata nell’ultimo trimestre del 2019), questo a prescindere dalle buone performance del mercato azionario dell’ultimo anno.

jpn_wrld.png

Volendo andare a cercare oggi alcuni fattori positivi invece per l’asset class azionario Giappone è la decorrelazione (molto particolare peraltro) rispetto alla maggior parte delle altre asset class (qui sotto lo vediamo numericamente nell’ultima colonna a destra su un periodo di 20 anni)

7.jpg

Perciò volendo andare a riassumere tutto quanto visto sopra per arrivare ad una conclusione, secondo noi:

  • dal punto di vista dei mercati azionari esistono decisamente alternative migliori, con maggiore forza relativa, con prospettive a livello di Paese più positive nei prossimi 3-5 anni, e con valutazioni più convenienti
  • il Giappone, qualora ci fosse qualcuno che volesse inserire questo tipo di asset in portafoglio, data la sua decorrelazione potrebbe essere inserito in quota parte come diversificazione (vedi ad esempio ETF in JPY) stante anche il valore di bene rifugio della sua valuta.

Qui trovate un elenco di possibili soluzioni a riguardo

Come sempre se avete opinioni o considerazioni a riguardo scrivetele pure nei commenti o rispondendo sui social.