Analisi obbligazione: Banca IMI Dollari Scadenza Maggio 2025

Analizziamo oggi, in modo come sempre diretto e pratico, come valutare un determinato titolo obbligazionario per i nostri portafogli. Per motivi di tempo, non ci soffermeremo su tutti i passaggi che vanno fatti PRIMA di arrivare al punto in cui scegliamo i singoli prodotti, perciò diamo per scontato che abbiate fatto bene i compiti a casa e che il titolo selezionato rientri correttamente nella vostra strategia di asset allocation.  

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  Oggi prendiamo a titolo di esempio la seguente obbligazione:
  • Emittente: Banca IMI
  • Scadenza: 17.05.2025
  • Valuta: Usd
  • Lotto minimo: 2.000 Usd
  • struttura cedolare: fix to floater
  • ISIN: XS1608207640
Di seguito riportiamo un estratto della scheda prodotto, il file completo potete esaminarlo QUI   Ora, iniziando ad analizzare il prodotto, cominciamo (prima ancora di partire dai rendimenti) ad analizzare le possibili fonti di rischio…  
  1. Rischio emittente: Banca IMI ==> Gruppo Intesa Sanpaolo. OK
  2. Rating: BBB
  3. Tipologia obbligazione: NON subordinata (senior) OK
  4. quantità in emissione: 300 Milioni Usd OK
  5. Rischio valuta: Dollaro VS Euro (punto di attenzione)
  6. Rischio liquidità: Vedere il book di Borsa Italiana sotto riportato
  Esaminando la componente rischi, si tratta di un’obbligazione emessa dal gruppo Intesa Sanpaolo (ad oggi la banca italiana più importante), non subordinata (quindi in caso di eventuale Bail-in verrebbe rimborsata prima delle obbligazioni subordinate ed azioni), con una liquidità abbastanza buona (ci sono diverse proposte nel book sia in acquisto che in vendita, segnale comunque di scambiabilità del titolo) ma lo spread “denaro-lettera” intorno ad 1.3% non è proprio piccolo (perciò il rischio qui è quello di dover vendere il titolo in caso di necessità ad un prezzo inferiore rispetto a quanto desiderato). Ad oggi tuttavia il rischio più grande sembra essere rappresentato dal rischio di cambio, poichè l’obbligazione è emessa in Dollari.

RENDIMENTI

  Il titolo, emesso nel maggio 2017, paga i primi 4 anni cedole fisse del 4%  sul valore nominale (fino al 2021), dopodichè le cedole diventano variabili, legate al tasso Libor 3 mesi Usd (ad oggi pari a circa 0.36%). Considerato che oggi (guardando il book sopra) il titolo potremmo comprarlo intorno ai 95.2 punti (con scadenza 2025 e rimborso a 100), il rendimento effettivo a scadenza ad oggi sarebbe intorno al 2.43% lordo (la ritenuta qui è al 26%). Perciò cosa facciamo? Manca ancora un piccolo passaggio…  

Dobbiamo infatti confrontare questo stesso titolo sia con i Titoli di Stato del Paese di origine (Italia in questo caso) di pari durata (5 anni) e con eventuali “emittenti simili” (ad esempio Unicredit) per capire se in qualche modo ci sono dei “rischi impliciti” che noi non vediamo

 
Ad oggi i rendimenti dei titoli sopra menzionati sono i seguenti:
  • obbligazione Unicredit durata residua 7 anni (non abbiamo sul mercato Bond a 5 anni in USD): 2.63%
  • Btp durata residua 5 anni: 0.92% (essendo in Euro i rendimento sono più bassi)
  • obbligazione Banca IMI in USD durata residua 5 anni: 2.6% (valuto eventuale switch tra le due)
Perciò analizzando i rendimenti non sembra che questa obbligazione sia in qualche modo fuori mercato, e come ulteriore analisi potrei esaminare l’obbligazione Banca IMI di pari durata con rendimento maggiore per capire se sia il caso di sostituirla con quella selezionata. Questo e moltissimi altri contenuti PRATICI, dove investiamo i NOSTRI SOLDI, sono disponibili all’interno della NUOVA AREA RISERVATA, se non hai ancora effettuato l’iscrizione o se desideri maggiori dettagli trovi tutto A QUESTO LINK Alla prossima!