9 Errori comportamentali che ti fanno perdere soldi: come riconoscerli
- CONFIRMATION BIAS: quando si è convinti di una cosa, si cercano le fonti che “avvalorano” la nostra convinzione, e si tendono a scartare (oppure a dare meno importanza) le fonti che invece sono opposte. Il problema è che spesso le nostre convinzioni come investitori sono errate
- AVAILABILITY BIAS: perchè scegliamo di investire nelle aziende più conosciute? Oppure in quelle all’ultima moda? Perchè ne parlano tutti, i giornali, Internet e la TV sono piani di articoli a proposito di quel “titolo innovativo ed eccezionale”, e di conseguenza preferiamo le fonti più facilmente disponibili. Il problema è che se ne parlano tutti, probabilmente è già troppo tardi per comprare qualcosa ad un buon prezzo
- HOME BIAS: la tendenza a preferire “tutto ciò che è di casa nostra”. Quanti italiani hanno portafogli pieni zeppi di BTP ed azioni italiane? Eppure statisticamente questi investimenti hanno reso molto meno dei loro cugini esteri, ma noi siamo convinti che la sicurezza sia tutta italiana. Problema, un Paese con uno dei più alti debiti pubblici al mondo può essere considerato una cassaforte? Se foste un cittadino americano o cinese, come guardereste i conti pubblici italiani? Investireste il 100% del vostro portafoglio? Bah…
- FAVORITE LONG-SHORT BIAS: l’avidità fa brutti scherzi, e spesso gli investitori vanno incontro a scarse probabilità di guadagno ma che “potenzialmente” (solo potenzialmente) possano generare l’occasione della vita! Peccato che la matematica non mente mai, come quando giocate al Superenalotto: ricordatevi che la probabilità di vincita è 1 su 600 Milioni, ed ogni volta che sentite al TG che qualcuno ha vinto 20-30-40 Milioni con una schedina da 2 Euro, pensate a quante milioni e milioni di persone invece hanno perso quello stesso giorno, piuttosto spendeteli in altro
- ANCORAGGIO: quando comprate un’azione ad un certo prezzo, quel prezzo diventa il vostro punto di riferimento da qui ai prossimi anni. Indipendentemente dal fatto che le cose siano radicalmente cambiate, quella prima informazione resterà stampata nella vostra testa, peccato sia completamente errata ed obsoleta.
- AVVERSIONE ALLE PERDITE: perdere ci fa soffrire 2.5 volte in più rispetto a guadagnare, pertanto siamo molto restii a vendere azioni in perdita, perchè “prima o poi recupereranno”, senza domandarsi mai “comprerei ORA quella stessa azione così deludente?”
- MENTAL ACCOUNTING: i “cassetti mentali” fanno si che ogni voce di spesa sia “classificata” all’interno di cassetti mentali specifici. Questo (se dal lato della pianificazione e monitoraggio spese può avere una sua logica) da un punto di vista patrimoniale ci distoglie dalla visione di insieme, ovvero che il nostro patrimonio va gestito in toto, è che 1 Euro incassato da lavoro vale tanto quanto 1 Euro incassato al Superenalotto (ammesso che ogni tanto vinciate qualcosa)
- OVERCONFIDENCE: poco commentabile, l’investitore che apre un conto trading (magari in demo) e “guadagna” dalla sua prima operazione, è convinto di essere il prossimo Warren Buffett, poi puntualmente perde tutto quando ci mette denaro reale
- GET EVEN ITIS: hai perso soldi, aumenti il rischio per recuperarli subito, e perdi ancora di più. Quante volte è successo? Ricordati, i guadagni sono LINEARI, le perdite ESPONENZIALI, se perdi il 50% del tuo capitale, dovrai guadagnare il 100% per tornare al punto di partenza, cosa non facile, piuttosto limita PRIMA le tue perdite
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