Accordo tra USA e Cina sui dazi, la reazione dei mercati

I mercati azionari globali hanno reagito con entusiasmo alla notizia dell'accordo sulla riduzione dei dazi tra Stati Uniti e Cina, annunciato lunedì 12 maggio. L'intesa, che segna una significativa svolta nelle relazioni commerciali tra potenze economiche mondiali, ha immediatamente catalizzato l'attenzione degli investitori.

 

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I dettagli dell'accordo

L'intesa prevede una sostanziale riduzione delle tariffe per un periodo di 90 giorni:

  • Stati Uniti: riduzione al 30% (dal 145%) dei dazi sui beni cinesi
  • Cina: riduzione al 10% (dal 125%) dei dazi sui beni americani.

Sono state escluse dall'accordo le tariffe applicate dagli USA sul fentanyl e quelle settoriali preesistenti. Inoltre, non sono state modificate le tariffe introdotte nel primo mandato Trump.

 

La reazione dei mercati

I mercati azionari sono stati caratterizzati da rialzi generalizzati a seguito della pubblicazione dell'accordo.

  • S&P 500: +3,26%
  • Nasdaq: +4,35%
  • Russell 2000: +3,42%
  • Euro Stoxx 50: +1,58%
  • VIX: -16,03%

Il dollaro è tornato ad apprezzarsi, infatti il cambio euro/dollaro è sceso al livello di 1,11 dai recenti massimi di 1,15. In rialzo i rendimenti del decennale americano (4,445%) e di quello tedesco (2,657%). L'oro è arrivato a perdere più del 3% durante le negoziazioni di ieri.

 

Opportunità e rischi

L'accordo sui dazi tra Stati Uniti e Cina apre scenari interessanti per i mercati globali, ma richiede un'analisi attenta delle opportunità e dei potenziali rischi.

La riduzione delle tariffe doganali potrebbe innescare una ripresa dei flussi commerciali internazionali, con benefici particolari per i settori dell'export e della logistica. Questo allentamento delle tensioni commerciali potrebbe contribuire a moderare le pressioni inflazionistiche. A seguito dell'accordo, Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le probabilità di una recessione americana, portandole dal 45% al 35%.

Tuttavia, rimangono elementi di incertezza che meritano attenzione. Le tariffe, sebbene ridotte, rimangono comunque significative: il 30% applicato dagli Stati Uniti  e il 10% applicato dalla Cina rappresentano ancora un ostacolo non trascurabile per il commercio bilaterale. La natura temporanea dell'accordo, limitato a 90 giorni, solleva interrogativi sulla stabilità di lungo termine delle relazioni commerciali tra i due paesi.

 

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Implicazioni per gli investitori

In questo contesto, è cruciale adottare un approccio equilibrato, valutando attentamente l'esposizione settoriale e geografica dei propri investimenti, pur mantenendo una visione di lungo termine, che vada oltre gli effetti di breve periodo che questa situazione può generare.

 

 

 

 

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