3 titoli del settore farmaceutico europeo sottovalutati

Il settore farmaceutico europeo offre solide opportunità di crescita grazie a innovazione, blockbuster premium e una domanda strutturale in costante espansione. Oggi analizziamo tre titoli chiave: Novo Nordisk, leader globale in diabete e obesità, Ipsen, specialista europeo dell’oncologia e delle neuroscienze, e Genmab, biotech focalizzata sull’oncologia di frontiera.

 

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Performance da inizio anno di Novo Nordisk, Ipsen e Genmab

Fonte: Google Finance | Dati aggiornati al 11/08/2025. I rendimenti passati non sono un indicatore delle performance future.

 

Novo Nordisk

Novo Nordisk (NVO) è la blue chip numero uno in Europa per terapie su diabete e obesità (segmento che rappresenta oltre l’80% dei ricavi), con una pipeline che si estende anche alle malattie rare.


Punti di forza: Dominio storico nel GLP-1, margini record e potere di prezzo grazie a prodotti eccellenti e domanda strutturale.


Rischi: L’elevata concentrazione del business espone il titolo a pressioni competitive (Eli Lilly in particolare) e a rischi regolatori, come le richieste politiche USA su riduzione prezzi farmaci e possibili limiti a rimborsi pubblici/fondi statali.

 

Redditività 2024:

  • Margine Operativo 48,2%
  • Margine EBITDA 50,5%
  • ROE 80,8%
  • Crescita ricavi: +25%

 

Valutazione:

  • P/E Forward 13,0x
  • Upside stimato: +46,3% (Fonte: InvestingPro)

 

Nonostante il crollo recente, la forza della pipeline e il pricing power restano intatti. Il ribasso sembra guidato più dal panico che dai dati.


Ipsen

Ipsen (IPN) è forte in oncologia (Somatuline), neuroscienze (Dysport) e malattie rare, ma la dipendenza da pochi prodotti principali pesa ancora sul suo profilo di rischio. L’azienda sta potenziando la pipeline e globalizzando il business, ma il mercato chiede segnali più chiari di diversificazione.

 

Redditività 2024:

  • Margine Operativo 23,5%
  • Margine EBITDA 33,3%
  • ROE 8,9%
  • Crescita ricavi: +8,1%

 

Valutazione:

  • P/E Forward 9,7x
  • Upside stimato: +41,9% (Fonte: InvestingPro)

 

Ipsen ha multipli più bassi del comparto e upside deciso, ma la borsa vuole una conferma di progressi sulla pipeline e sulla diversificazione dei ricavi per sbloccare il potenziale.


Genmab

Genmab (GMAB) è una biotech danese specializzata in anticorpi monoclonali contro tumori. La crescita resta spettacolare, ma il rischio di concentrazione rimane: la dipendenza da Darzalex potrà pesare sul fatturato dopo il 2029 se i nuovi farmaci non decolleranno.

 

Redditività 2024:

  • Margine Operativo 32,9%
  • Margine EBITDA 34,3%
  • ROE 22,3%
  • Crescita ricavi: +30,7%

 

Valutazione:

  • P/E Forward 12,6x
  • Price/Book 2,8x
  • Upside stimato: +57,8% (Fonte: InvestingPro)

 

Genmab offre il rapporto rischio/upside migliore dei tre: il mercato sconta forte scetticismo sulla pipeline, ma ogni nuovo ok clinico può far ripartire il titolo. Margini tra i più alti del settore, ma profittabilità rimane nella media, almeno finché la pipeline non si traduce in nuovi blockbuster.


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Quali sono i principali rischi nel settore farmaceutico per un investitore?

  1. Dipendenza da pochi prodotti:
    Grandi successi possono mascherare la concentrazione del rischio, come nel caso di Genmab con Darzalex o Ipsen con Somatuline. La scadenza di brevetto o la perdita di quote di mercato possono avere effetti molto negativi.

  2. Pressioni regolatorie:
    Il settore è sempre sotto osservazione di governi e autorità sanitarie: cambiamenti nei rimborsi, tetti ai prezzi e regolamentazioni improvvise pesano sulle quotazioni anche dei leader.

  3. Concorrenza e innovazione:
    Nuovi farmaci e concorrenti (generici, biotech) possono erodere margini rapidamente.

  4. Volatilità degli eventi “binari”:
    Una singola approvazione o fallimento clinico può muovere il titolo di decine di punti percentuali.

  5. Rischio valutazione:
    Fasi di euforia portano a multipli elevatissimi, ma anche a correzioni violente quando mancano nuovi catalizzatori.

 

 

Disclaimer: Questa analisi è fornita esclusivamente a scopo informativo e non costituisce una consulenza in materia di investimenti.

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