I primi 100 giorni di Trump: mercati tra incertezza e volatilità
Lo scorso 30 aprile il presidente Donald Trump ha celebrato i primi 100 giorni del suo secondo mandato. Ma questo periodo è stato all'altezza delle aspettative degli investitori?
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Dal brindisi alla realtà
L'iniziale entusiasmo post-elettorale ha rapidamente lasciato spazio ad una realtà più complessa. Le politiche commerciali dell'amministrazione statunitense hanno generato uno scenario di profonda incertezza che ha:
- ribaltato le aspettative positive sulla crescita globale
- portato il mercato azionario USA sull'orlo di un bear market
- messo in discussione il ruolo del dollaro come bene rifugio.
S&P 500: una montagna russa di emozioni
Le tensioni sono emerse già nelle prime settimane dopo l'inaugurazione, quando Trump ha annunciato l'intenzione di applicare le tariffe contro Messico, Canada e Cina. Il culmine della tensione si è raggiunto il Liberation Day del 2 aprile, con il mercato azionario USA che ha registrato due sedute consecutive fortemente negative, con una perdita complessiva superiore al 10%. Il 9 aprile è poi successo il colpo di scena : dopo una serie di dichiarazioni contrastanti da parte dei funzionari dell'amministrazione, Trump ha annunciato una pausa di 90 giorni sulle tariffe precedentemente annunciate. con il mantenimento di solo quelle applicate alla Cina. Questa mossa ha riacceso l'ottimismo degli investitori, portando, a inizio maggio, lo S&P 500 a recuperare le perdite accumulate dalla fine di marzo.
Fonte: elaborazione di Colazione a Wall Street su dati Googlefinance | Periodo: 20/01/2025 - 05/05/2025. Le performance passate non sono un indicatore dei rendimenti futuri.
Europa: tra preoccupazione e resilienza
Il mercato azionario europeo, ha mostrato una dinamica differente rispetto al mercato USA. Nonostante una maggiore resilienza iniziale, le minacce di dazi specifici sul settore auto e l'esclalation delle tensioni commerciali hanno anche qua eroro temporaneamente la fiducia degli investitori. La correzione dello STOXX 50 è stata comunque più contenuta rispetto a quella dell'S&P 500.
Fonte: elaborazione di Colazione a Wall Street su dati Googlefinance | Periodo: 20/01/2025 - 05/05/2025. Le performance passate non sono un indicatore dei rendimenti futuri.
Euro/Dollaro: il dollaro non è più un "bene rifugio"?
L'euro si è apprezzato fortemente sul dollaro a partire dall'inizio di quest'anno, in concomitanza con le tensioni commerciali legate ai dazi. Dal livello di 1,04 di inizio anno, il cambio è arrivato a toccare il massimo di periodo di 1,15 il 21 di aprile. Gli investitori stanno iniziando a dubitare del ruolo del dollaro come valuta rifugio? Sicuramente, l'instabilità geopolitica attuale ha fatto virare verso altri beni rifugio, come oro e franco svizzero.
Fonte: elaborazione di Colazione a Wall Street su dati Googlefinance | Periodo: 20/01/2025 - 05/05/2025. Le performance passate non sono un indicatore dei rendimenti futuri.
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Considerazioni per gli investitori e conclusioni
I primi 100 giorni del secondo mandato Trump hanno evidenziato come le politiche commerciali possono influenzare rapidamente i mercati finanziari globali. In questo periodo di elevata incertezza, diventa fondamentale:
- mantenere un approccio diversificato
- monitorare attentamente gli sviluppi geopolitici
- considerare l'impatto del rischio valutario all'interno dei portafogli
- valutare l'esposizione settoriale della propria asset allocation.